Weekly Playlist N.16 (2023)

 

Sono giornate bollenti, cari amici del loculo affianco, e non certo per le ragioni che ci indicano i termometri: in netta controtendenza rispetto a quanto avviene persino nelle annate migliori in assoluto, l’estate 2023 ha fatto filotto per tutti e tre i mesi consegnandoci verso metà agosto Untergang”, ultimo valzer nella balera dei neerlandesi Urfaust prima dell’improvviso scioglimento (che sia colpa del caldo?) su cui presto maggiori e meglio pensate riflessioni saranno sicuramente messe per iscritto su questi lidi. Non fosse ciò abbastanza per risvegliare dall’usuale letargo anche il più acerrimo nemico della canicola, all’armata delle tenebre preparantesi a marciare sul mondo con l’avvento di settembre si sono aggiunti un paio di squadroni d’assalto che tutti attendevamo al varco, ma non certo con questa coordinazione assassina: sebbene sia solamente un mini, il nuovo Crypt Of Ancestral Knowledge” si presenta tutto sommato bene alla luce della “Twin Mouthed Spring” scelta dai Wolves In The Throne Room come succoso antipasto in vista del 29 settembre, release date non solo di questo piccolo lavoro dal grande potenziale ma pure dell’attesissimo nuovo full-length dei mitici Primordial, il quale si chiamerà How It Ends” e conterrà in conclusione la “Victory Has 1000 Fathers, Defeat Is An Orphan” che già ci ha portato via il cuore insieme ad un posto prenotato tra i fantastici quattro mensili. Ad attendere questi corpi speciali inviati da Stati Uniti ed Irlanda tra le fila della legione dei dannati, una schiera di demoni e dèi armata fino ai denti ed animata dalle peggiori intenzioni: Marduk, Taake, Deadly Carnage, Hate Forest, tra gli altri, senza dimenticare ovviamente quegli Shining di cui stiamo aspettando l’undicesimo parto omonimo pregustandoci in anticipo quel senso di disagio che già sgorga dalla traccia di apertura di recente resa disponibile in “Avsändare Okänd”.
Si naviga quindi con le vele nere spiegate verso il tramonto dell’anno, ma per una volta il passare del tempo non ci porta soltanto rassegnazione ma anche un nugolo di album su cui ci rifaremo le orecchie ancora a lungo, così come abbiamo fatto con i sommi pilastri del passato riscoperti in occasione dei loro anniversari: il palinsesto di oggi ne offre ben sette, cinque dei quali provenienti da quel serbatoio di fantasticherie che fu il 1998 da cui, in partenza di puntata, viene ripescato l’esordio di gente che impareremo poi a conoscere come Deathspell Omega. I meno informati si precipitino dunque a digitare Hirilorn e Legends Of Evil And Eternal Death” sul proprio motore di ricerca, senza stare ad aspettare la fine di una tortuosa “Last Ride On The Winds Of Eternity” che comunque non poteva che uscire da penne guidate a loro volta da menti già sopraffine. E se in Francia si guardava con speranza al futuro, in Norvegia alcuni stavano definitivamente tirando i remi in barca dopo aver fatto a pugni con tutto e tutti per arrivare in cima; era il caso dei Dimmu Borgir, sul cui conto molto vi sarebbe stato da dire di lì a poco ma che con il mini-album Godless Savage Garden” avevano chiuso col botto la loro personale golden age vibrando a mo’ di colpo di coda una spettacolare “Chaos Without Prophecy”. Sotto di loro, desiderosi anch’essi di distinguersi nella corsa allo spazio andata in scena nei cieli nordici di fine secolo, esplodeva invece quel capolavoro formale di nome The Sad Realm Of The Stars” destinato ad essere l’unica testimonianza -e che testimonianza- dei conterranei Odium oggi alle prese con “Thy Eternal Nightfall” e le sue piroette tra gli astri, mentre dalla Finlandia arrivavano i Darkwoods My Betrothed del terzogenito Witch-Hunts” a dire la loro sulla questione sinfonica, col risultato che noialtri possiamo goderci la “Burn, Witches, Burn” infilata in scaletta quest’oggi.
Un tocco di anni Duemila tuttavia non stonerebbe in tutto questo splendido vecchiume – ergo perché non aggiungere all’intruglio il secondo atto del Groza” divenuto da poco tonico quindicenne e festeggiare così, in quello che deve essere il party più divertente della storia, insieme ai polacchi Mgła debuttanti proprio nel fatidico 2008? In fondo mancano solo due pezzi all’appello, entrambi risalenti al 1993, quindi bisogna solo attendere che sir M. e soci abbiano terminato di ricordarci il lato peggiore dell’esistenza per arrivare al rettilineo finale: su Burzum, Det Som Engang Var” e pure sulla storica “Lost Wisdom” non è necessario aggiungere molto di nostro (semmai sarà meglio pensare ad un modo sicuro di indicare quell’infausto monicker sul temuto sito blu), mentre sul parimenti immortale His Majesty At The Swamp” dei greci Varathron ci abbiamo provato eccome. Voialtri non fatevi quindi mancare una bella “The Tressrising Of Nyarlathothep” mentre vi gustate certi nostri sproloqui in ritardo di tre decenni; leggere dopotutto fa sempre bene alla mente.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Hirilorn“Last Ride On The Winds Of Eternity” (from Legends Of Evil And Eternal Death”, Drakkar Productions 1998)

2. Wolves In The Throne Room“Twin Mouthed Spring” (from Crypt Of Ancestral Knowledge” (EP), Relapse Records 2023)

3. Dimmu Borgir“Chaos Without Prophecy” (from Godless Savage Garden” (EP), Nuclear Blast Records 1998)

4. Mgła“Groza II” (from Groza”, Northern Heritage Records 2008)

5. Primordial“Victory Has 1000 Fathers, Defeat Is An Orphan” (from How It Ends”, Metal Blade Records 2023)

6. Odium“Thy Eternal Nightfall” (from The Sad Realm Of The Stars”, Nocturnal Art Productions 1998)

7. Burzum“Lost Wisdom” (from Det Som Engang Var”, Cymophane Records 1993)

8. Darkwoods My Betrothed“Burn, Witches, Burn” (from Witch-Hunts”, Spinefarm Records 1998)

9. Shining“Avsändare Okänd” (from XI: Shining”, Napalm Records 2023)

10. Varathron“The Tressrising Of Nyarlathothep” (from His Majesty At The Swamp”, Cyber Music 1993)

Michele “Ordog” Finelli

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